venerdì 14 settembre 2018

Come avviene un trattamento Reiki Usui


Un trattamento Reiki di solito è in genere preceduto da un breve colloquio con l’operatore, il quale si informerà sull’intento per cui viene richiesto il Reiki e sullo stato di salute fisica generale.

Dopo il breve colloquio iniziale, viene chiesto di sdraiarsi, generalmente su un classico lettino da massaggio, rimanendo completamente vestiti, e togliendo solo le scarpe e oggetti (soprattutto metallici) quali occhiali, cinture, bracciali, orecchini, collane, orologio. Viene consigliato di rimanere ad occhi chiusi durante il trattamento, affinché sia facilitato il rilassamento e l'entrata in contatto con il proprio mondo interiore.

Il trattamento Reiki - che in casi di emergenza può essere praticato ovunque secondo la procedura veloce* - quando avviene tramite appuntamento in un centro Reiki viene praticato in un ambiente tranquillo, con luci soffuse (di solito lampade al sale e candele), un incenso che brucia profumando e purificando delicatamente l'aria, e per chi la desidera una musica rilassante di sottofondo.
 
 

Una volta che sarete sdraiati e rilassati, la persona che vi praticherà il trattamento Reiki si porrà dietro di voi all'altezza del vostro capo e rimarrà per alcuni secondi in silenzio con le mani appoggiate sul suo proprio cuore: definita centratura del cuore. Questa procedura costituisce l'avvio del trattamento e consente all’operatore di concentrarsi e al ricevente di distaccarsi dal quotidiano per entrare in contatto con il proprio sé.

Dopo la centratura sul cuore, il terapeuta vi passerà per tre volte le mani dal capo ai piedi senza neanche sfiorarvi: si tratta dello scanning dell'aura, per verificare lo stato energetico della persona.


 
Segue quindi il trattamento vero e proprio. Se l’operatore decide di procedere con un trattamento Reiki di primo livello - il più delicato, che agisce più superficialmente e si occupa del corpo fisico del paziente - inizierà ad appoggiare le mani sul vostro capo. Se deciderà invece di procedere ad un trattamento Reiki di secondo livello, ovvero ad un trattamento più profondo che agisce anche sul piano mentale-emozionale, in aria, o direttamente sulla testa, l’operatore (a seconda delle scuole di provenienza) traccerà altri simboli che convogliano energia. Un trattamento di Terzo livello prevede un'esecuzione con meno tempo, rispetto a un trattamento di primo e anche di secondo livello, grazie al potente simbolo del terzo livello.

Durante un trattamento Reiki 'classico', i punti che vengono 'toccati' (a volte le mani non verranno appoggiate direttamente sul corpo, ma a qualche millimetro da esso) sono generalmente i seguenti (in quest'ordine): parte superiore del cranio, occhi, orecchie, nuca, osso occipitale, tiroide e gola, cuore, stomaco, ombelico (due dita al di sotto), fianchi, ginocchia, caviglie, pianta dei piedi quando vi trovate a pancia in su. Viene chiesto poi, a bassa voce per non disturbare lo stato di rilassamento di voltarsi sulla pancia, e qui si procederà a trattare i seguenti punti: cervicale, polmoni, centro del busto, parte bassa della schiena, coccige, fianchi, retro delle ginocchia, caviglie e piedi. A seconda della scuola frequentata e del caso singolo che ha di fronte, l’operatore può aggiungere o togliere alcuni punti da trattare o modificare il percorso, ma il trattamento procederà sempre dal capo ai piedi e non viceversa.
 
 
Ad eccezione di alcune manovre di chiusura sulla colonna vertebrale, che possono essere compiute anche dal basso all'alto, come verrà descritto in un altro articolo che seguirà, un trattamento Reiki procede sempre dall'alto al basso, così come l'autotrattamento, che viene insegnato già nel primo livello.
 
 

A volte l’operatore decide di non optare per un trattamento classico e di praticare quella che viene definita riequilibrio dei chakra: trattamento di durata solitamente inferiore (circa 30 minuti contro i circa 60 del trattamento classico) che si può svolgere in più modi.

Il primo è un riequilibrio a 'specchio' per cui si procede ad equilibrare i chakra superiori con gli inferiori appoggiando
1)una mano sul cranio superiore e l'altra all'altezza del bacino (chakra 7 con chakra 1),
2)una mano sugli occhi e l'altra due dita sotto l'ombelico (chakra 6 con chakra 2),
3)una mano sulla tiroide e l'altra sullo stomaco (chakra 5 con chakra 3 o chakra dello stomaco)
4)tutte e due le mani sul cuore (chakra 4, il più importante).

Il secondo metodo di riequilibrio è per la risoluzione di un problema particolare, per cui il terapeuta metterà in comunicazione ciascun chakra col chakra in cui risiede il problema.
Facendo un esempio concreto: in caso di dolori mestruali, l’operatore manterrà una mano fissa sul chakra 2 anteriore, o  anche posteriore (posizione preferibile se i dolori mestruali sono in atto), e l'altra mano verrà invece spostata sugli altri chakra partendo sempre dall'alto e quindi dal settimo, e scendendo fino al primo.

(*Questi due metodi non sono da confondere con il trattamento veloce che in genere può essere anche eseguito in piedi o da seduti: ovvero ponendo entrambe le mani sul  chakra 7, successivamente una mano sul chakra 6 anteriore e l’altra sul chakra 6 posteriore, scendendo una mano sul quinto anteriore e l’altra sul quinto posteriore, quarto anteriore e quarto posteriore, terzo anteriore e posteriore, secondo anteriore e posteriore, per completare con una mano sul coccige e l’altra davanti al perineo a una distanza anche di 20 cm. Questo trattamento richiede al massimo 15 minuti.)
 
 

Il trattamento Reiki classico termina con l'accarezzamento dell'aura del corpo e anche dei capelli) procedura molto rilassante per chi la riceve. Ma anche con altre procedure più sofisticate, secondo il tipo di livello del trattamento.
 
 
 

Si può eventualmente anche ripetere lo scanning per verificare lo stato energetico dopo il trattamento rispetto a quando si è iniziato.


 
A fine trattamento si può rimanere sul lettino a riposare per qualche minuto oppure alzarsi, secondo se si è molto rilassati o energizzati. Così come prima del trattamento si è iniziato con un colloquio preliminare, si può concludere con un colloquio di condivisione di ciò che si è sperimentato durante la sessione di ricezione del Reiki, in cui l’operatore può condividere in che modo ha effettuato il trattamento.

A PRESTO PER SAPERE CHE COS'è IL REIKI!
IL REIKI DI TUTTO CIO' CHE E' (Gruppo di studio e pratica di Reiki) formato da:

Nicoletta FERRONI, Master Reiki Usui e Karuna
Alfonso GUIZZARDI, Master Reiki Usui e Karuna
Elisabetta GATTO, Master Reiki Usui e operatore Karuna
Gianluca BALDINI, Master Reiki Usui e operatore Karuna

Apri una porta su un nuovo lavoro

Apri una porta su un nuovo lavoro
www.jooble-it.com