Da quando Wilheim Reich,
allievo di Freud con Jung, introdusse il corpo in terapia, si sono fatti
ulteriori passi avanti, ma l’attenzione per il respiro rimane una costante
proprio dai lontani tempi di Reich.
In psicoanalisi reichiana il
paziente viene “letto” in maniera complessa attraverso ben tre variabili:
1. la storia della persona;
2.. i suoi tratti caratteriali;
3
il suo corpo.
L’idea di base, confermata a
più riprese dalla ricerca in ambito delle neuroscienze e dalla pratica clinica,
è che ogni esperienza nella vita del paziente ha provocato un segno, sia nella
sua psiche che nel suo corpo; in altre parole le esperienze, particolarmente
quelle con il vissuto più traumatico, e più lontane nel tempo (anche proprie
della vita intrauterina), determinano quelli che in analisi chiamiamo “segni
incisi”, ossia segni che, per il loro aspetto emotivo e per la particolare fase
evolutiva nella quale si collocano, si incidono nella storia del soggetto
determinando uno schema di comportamento, un pattern, una forte emozione. La vita poi ci porta a ripetere questi
schemi o pattern che diventano dei
veri e propri frattali, ossia una volta che abbiamo indossato gli occhiali di
Kantiana memoria di colore rosso, tenderemo a vedere rosso tutto quello su cui
poseranno i nostri occhi, dal piccolo al grande, dal rapporto con la sconosciuta
che ci cerca di vendere un abbonamento telefonico alla relazione con il nostro
partner.
E che c’entra il corpo? Be’,
pensateci per un istante: noi possiamo
sentire noi stessi e gli altri solo attraverso il nostro corpo, possiamo
ricordare e conversare con gli altri di un’esperienza solo facendo riferimento
al vissuto del nostro corpo, ai nostri sensi. Bene. Il livello corporeo nel
quale si manifestano delle tensioni è
strettamente correlato al tratto caratteriale che abbiamo costruito in ragione
delle esperienze traumatiche che abbiamo vissuto nella nostra vita. Ciò è
interessantissimo perché laddove il paziente ha delle resistenze inconsce a
riproporre ricordi e fantasie, il suo corpo, e la memoria implicita che in esso
alberga, mostrano perfettamente queste resistenze in ogni movimento, attraverso
il modo di camminare, di mangiare, nel fare l’amore, nell’abbracciare, e
addirittura anche solo stando fermi e respirando. Tutto ciò dà moltissime indicazioni
di come siamo e di che storia portiamo con noi.
In particolare la
respirazione è fondamentale in così tante metodiche che questo libro, molto
completo nella sua sinteticità, fornisce attraverso tantissime nozioni. Spetta poi al lettore fare pratica: spesso io
dico ai miei pazienti che la terapia, quella vera, non si fa nello studio con
me, ma nella vita di ogni giorno, dopo aver avuto momenti di riflessione e di
emozione, grazie agli esercizi di
respirazione che praticano negli incontri periodici e che consiglio loro
caldamente di ripetere anche da soli.
Il respiro mostra SE una
persona ha un diaframma contratto e il modo in cui respira indica quali sono
gli eventi nella sua storia che potrebbero avere irrigidito quel diaframma e
quali scopi la persona si prefigge di raggiungere nel vivere con un diaframma
rigido e contratto. Come ad esempio evitare di toccare un’emozione profonda di
paura, oppure semplicemente non potersi permettere di avere l’energia per
affrontare il mondo e le sue sfide.
Il lavoro con il respiro,
così importante in analisi reichiana come in altre metodiche, in primis nel Rebirthing, grazie al respiro
circolare, rilassa il centro frenico collegato al diaframma, fornisce la
consapevolezza che vi sono dimensioni inesplorate della nostra struttura
caratteriale e consente un reale cambiamento in relativamente poco tempo.
A questo proposito con Nicoletta Ferroni, negli anni ho ideato e creato un'evoluzione del Rebirthing che abbiamo denominato BreathBalance®, di cui trovate altri articoli in altri siti, (www.respiroconsapevole.it; www.giardinomeraviglie.it; www.nicolettaferroni.it; www.alfonsoguizzardi.net). Proprio per poter permettere a chiunque voglia trovare una strada di evoluzione attraverso il respiro consapevole, non necessariamente seguendo un percorso di psicoterapia post-reichiana o di psicoanalisi energetico vibrazionale, come propongo ai pazienti che cercano tale strada.
La terapia si è evoluta in
maniera proficua ed oggi il paziente è una persona calda, emotivamente
empatica, con una grande energia emotiva, pur mantenendo una struttura
fortemente orientata all’azione e alle sfide della vita: una bella persona!
Allora l’augurio rivolto al
lettore di questo agile libretto, intitolato 10 Tecniche per ottenere FORZA, CALMA E LUCIDITA' grazie al Respiro, come del precedente volume della Ferroni, Il Primo respiro, edizioni Sì, è questo: Tu sei il cambiamento che vorresti vedere
realizzarsi nel mondo (Ghandi). Inizia a
respirare e il mondo cambierà con te! Buon lavoro!
Psicologo, psicoterapeuta,
sessuologo clinico, specializzato in discipline energetiche, e in psicanalisi
energetico vibrazionale. Riceve a Roma, Terni, Trieste.
www.alfonsoguizzardi.net