Se consideriamo
che la parola “Trauma” deriva dal greco
e significa ferita; e che la parola “Dramma” deriva sempre dal greco e anche
dal latino “drama” ovvero “agire”,
“azione”, possiamo asserire che, per natura si parte da un trauma che si tende a
reiterare, attraverso una messa in scena di azioni che ripetono quella prima
ferita fino a “incapsularla” in uno schema cognitivo-emozionale che per legge
di vibrazione, risonanza e attrazione, tende a co.creare attori e comparse di
quel primo trauma, che a sua volta, drammatizzato, incapsulerà segni incisi
nella memoria psico-fisica del soggetto, più o meno protagonista del trauma.
Nel 1967 Leonard Orr
e i suoi collaboratori, che nel
frattempo si erano specializzati nel Rebirthing, arrivarono alla conclusione
che non è l'acqua a rievocare la vita
intrauterina e la nascita ma il respiro circolare stesso, poiché anche
“respirando” in questo modo, ma su un tappetino per terra o su un lettino, le
persone rievocavano stralci di esperienze prenatali, perinatali e natali.
E’ la respirazione
circolare nel suo processo energetico che scioglie e risana le drammatizzazione
del trauma originario, primo dei quali la nascita. Da qui la scelta di Orr del
nome Rebirthing. E da qui la sua sintesi: "Con la
nascita cominciamo a respirare aria; questa è la novità fisica più importante
della nascita. Fino ad allora, abbiamo ricevuto l’ossigeno tramite il cordone
ombelicale e, secondo studi recenti, dal liquido amniotico tramite il quale
riceviamo anche l’energia vitale. Quando usciamo dall’utero e ci viene tagliato
il cordone ombelicale, dobbiamo quindi riuscire subito a respirare, o morire." Il
libro del Rebirthing, p.22
Il rilassamento
intenso del respiro circolare connesso del Rebirthing permette di recuperare
non solo a livello cognitivo pensieri autolimitanti tali da trasformarli in
pensieri potenzianti, ma fa sì che arrivino a uno stato di coscienza tale da
essere integrati al livello comportamentale senza sforzo e senza imposizioni
cognitive. Ovvero chi sperimenta con il rebirthing un dramma, rivivendolo e
risentendolo, partendo con l’Intentus
di risanare quel dramma a partire dal trauma originario da cui si è generato,
si ritrova libero da quella catena di compulsioni emozionali devastanti e
depotenzianti al proprio progetto evolutivo.
Attraverso la
respirazione circolare connessa del Rebirthing i meccanismi di difesa
scompaiono perché scompaiono le resistenze a non sentire quelle emozioni
sepolte nella memoria psico-corporea.
TRATTO DAL CAPITOLO di Nicoletta Ferroni scritto con Alfonso Guizzardi:
Dal Rebirthing al BreathBalance® ovvero il respiro come porta
dell’inconscio.
contenuto all'interno del volume: IL GRANDE LIBRO DI MEDICINA E PSICOLOGIA ENERGETICO-VIBRAZIONALE