lunedì 15 luglio 2019

Il Mistero della Vita

TRATTO DA UN CAPITOLO inserito nel Grande Libro di Medicina e Psicologia Energetico Vibrazionale, Ed.Sì



Il mistero della Vita: dal preconcepimento all’allattamento, attraverso la nascita.
 
     Esistono numerosi libri e saggi di psicologia pre e perinatale, oltre a tutti quelli più recenti che trattano la nascita attraverso le teorie del Rebirthing.
 
E’ con Carl Gustav Carus[1] in pieno Romanticismo che si cominciano a intuire le radici della vita psichica nell’inconscio dell’esistenza prenatale, anche se il significato della nascita sarà riconosciuto solo nel 1924, con la pubblicazione di due opere psicanalitiche fondamentali; una del Otto Rank[2] e l’altra di Gustav Hans Graber[3].
In queste pubblicazioni gli autori asseriscono che la nascita viene realmente vissuta da un individuo, diventando il prototipo a cui faranno riferimento tutte le esperienze successive nella sua biografia.
            L’eco di questa impronta viene individuato, secondo Rank e Graber negli stati d’animo, nella paura del buio e di spazi chiusi così come nelle creazioni artistiche, mentre la nostalgia e il bisogno di raccogliersi in spazi chiusi e rassicuranti è un’eco della vita prenatale.
Il tema della nostalgia fu molto argomentato anche da Sandor Ferenczi[4], in merito allo sviluppo di sentimenti di onnipotenza e di gioia conosciuti in fase prenatale. Infatti per Ferenczi la vita psichica del neonato è caratterizzata dal desiderio di tornare all’interno del caldo e rassicurante grembo materno, mentre per Rank è proprio la traumaticità della nascita a intensificare il desiderio uterino prenatale.
L’anno 1924 fu un anno fertile di intuizioni da parte degli psicoanalisti più famosi dell’epoca. Graber infatti arrivò a individuare il significato del mutamento esistenziale al momento della nascita. E nello stesso anno 1924 Istvan Hollos[5] arrivò a rintracciare in fase terapeutica i primi impulsi di aggressività di un paziente nato con parto prematuro.
Arriviamo negli anni Quaranta e sempre un altro Nandor Fodor[6] pubblicò numerosi lavori sulle analogie tra sogni e memorie intrauterine.
 
Ciò di cui vi parlerò in questo mio capitolo è frutto di molteplici osservazioni in centinaia di persone delle loro esperienze prenatali e perinatali, rievocate grazie al mio lavoro pluridecennale nel Rebirthing e nel ThetaHealing® in cui le ho sostenute a “rinascere” - ovvero a trasformare il loro imprinting di nascita - dopo averlo potuto testimoniare su me stessa e sul mio imprinting,  anche grazie a un accurato lavoro personale con la Vegetoterapia post-reichiana[7].
 
Partire dalla nostra nascita è un inizio entusiasmante per vivere con maggior consapevolezza le nostre reazioni quotidiane e per reagire diversamente alle situazioni.
Siamo sicuramente tutti nati, chi in un modo, chi in un altro; per tutti è stata un’esperienza annoverabile, l’inizio di un viaggio in cui abbiamo cominciato a vivere in un certo modo, con certi aspetti caratteriali, che a volte ci sembra veramente impossibile poter trasformare.
 
Ciò che realizziamo nella nostra vita lo otteniamo riproducendo in qualche maniera il modo in cui siamo nati - che a sua volta è la summa delle esperienze nel lasso di tempo che va dal preconcepimento alla prenascita.
Dinnanzi a qualsiasi cambiamento di vita tendiamo a riproporre modelli comportamentali,  associati a schemi di pensiero e a espressioni emotive, legati a un antico imprinting o ancora meglio a uno scenario[8] di nascita.
In tal modo la vita può anche continuare a cambiare ma l’approccio con cui la affrontiamo rimane più o meno identico, se non effettuiamo un importante cambiamento di percezione di noi stessi, del mondo e della vita.
Nello scoprire la nostra storia neonatale, generalmente ci sentiamo pieni di entusiasmo nell’apprendere tante informazioni che in effetti si rivelano quasi sempre veritiere.  Scopriamo tante spiegazioni sul motivo per il quale ci sentiamo e ci comportiamo in un certo modo e, perlomeno, inizialmente, proviamo sollievo al pensiero che non siamo gli unici esseri stravaganti sulla terra.
E per scoprire la nostra storia neonatale non mi riferisco solo alle informazioni che possiamo ricevere da nostra madre e da chi era presente al parto o in una cartella clinica ritirata all’ospedale in cui siamo nati. Scoprire la nostra storia pre-peri-neonatale  può avvenire anche attraverso il processo inverso, ovvero attraverso l’osservazione del nostro tipo di comportamenti attribuibili a un certo tipo di storia pre-peri-neonatale piuttosto che a un’altra. E per far questo esiste una lunga casistica a cui attingere, come vedremo più avanti.
            Tutti conserviamo nella nostra memoria cellulare  questo indiscutibile evento per il semplice e appurato fatto che tutti siamo nati.
Anche l’ascoltatore più scettico sentirà risuonare in sé l’energia di certe narrazioni quando gli verrà raccontato come reagisce nella vita, ad esempio, una nascita con il cordone rispetto a una nascita veloce.
Tuttavia anche la conoscenza del nostro scenario di nascita va affrontata con un approccio maturo, senza lasciarci incantare da concetti che possono rivelarsi rigidi e approssimativi.
 
            Durante gli anni in cui apprendevo le nozioni basilari sullo scenario di nascita, non era insolito ritrovarci, soprattutto tra donne, a indagare sul tipo di nascita  di un amico, un’amica, un marito, un datore di lavoro, ecc. L’obiettivo finale era saperne di più di una persona per meglio approcciarla o quanto meno per incasellarla in una categoria.
            Lo scenario di nascita è un qualcosa di assolutamente affascinante, che, una volta appreso e compreso, regala a chiunque l’opportunità di evolversi sulla magica strada dell’autoconoscenza.
E proprio per non sconfinare in un qualunquismo tipico di tutto ciò che è vasto, è necessario essere pronti a comprendere che cosa sono quelle che chiamo interferenze neonatali.
 
Nicoletta FERRONI, www.nicolettaferroni.it
 
 
 
 
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[1] Medico e filosofo tedesco (Lipsia 1789- Dresda1869).
[2] Filosofo e psicoanalista austriaco (Vienna1884- New York 1939). Del 1924 è la sua opera: Il Trauma della nascita
[3] Psicologo psicanalista svizzero (Grossaffoltern 1893- Berna1982). Fondatore della I.S.P.P. (Società internazionale di Studi per la Psicologia Prenatale).
[4] Medico psichiatra e psicanalista ungherese ((Miskolc 1873-Budapest 1933)
[5] Psicanalista ungherese (Budapest 1872- Budapest 1957)
[6] Psicoanalista e ‘parapsicologo’ ungherese (Berehove1895- New York 1964).
[7] W.Reich, medico psichiatra e psiconalista (Dobrzcynica in Galizia 1897-Luisburg 1957)
[8] Modo e setting  in cui un neonato percepisce l’atto del nascere, le persone che lo accolgono, e lo spazio in cui arriva, come summa esperienziale e consequenziale ai mesi precedenti di vita intrauterina.

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