Ma come e dove
il nostro spirito si connette alla nostra anima per fare esperienza in un corpo fisico
permettendoci di rimanere in contatto con il nostro tempismo divino?
“Il sé superiore
è l’essenza spirituale più elevata ed è presente in tutte le creature viventi.
E’ la connessione divina al subconscio. Ci aiuta a diventare consapevoli delle
nostre qualità divine e ci offre consigli per cambiare alcune nostre caratteristiche
indesiderate. (…). Il sé superiore ha una conoscenza approfondita del
funzionamento dell’anima. Ha infatti una
grande sintonia con quella dimensione microcosmica del nostro spazio in cui risiede
la parte più ampia del nostro spirito. Conosce anche la nostra missione
spirituale. E’ la connessione al sé- Dio che si sta sviluppando in tutti noi e
che possiede molto del nostro sé di Quinto piano d’esistenza. Questa energia
spirituale è molto potente ed è fondamentale mandare la coscienza oltre i
propri confini, per liberarci dai sistemi di convinzione che potrebbero
interferire nella nostra comunicazione con il Creatore.” p.164
Si evince
che il sé superiore è più di una guida; è piuttosto una presenza fuori dal
corpo fisico ma all’interno dell’aura - nel nostro campo elettromagnetico - che
la Stibal insegna a interrogare sempre espandendoci prima al settimo piano
d’esistenza nello spazio della luce bianca madreperlata iridescente dell’Amore
incondizionato.
E quindi che funzione
ha il sé superiore se per contattarlo è sempre necessario essere espansi al
Settimo piano? Domanda lecita, direi.
Secondo Vianna Stibal, più Virtù
acquisiamo nella nostra esistenza, più il nostro sé superiore si avvicina al
nostro corpo fisico senza depauperarlo di energia fisica; più trasformiamo le nostre convinzioni depotenzianti, più il
nostro Sé superiore vibra a una frequenza che il nostro corpo fisico può
sostenere. Quale frequenza? Una frequenza che si avvicina sempre più a quella
dell’Amore incondizionato, in cui anima, spirito e corpo danzano e cantano la
stessa musica.
Anche il terzo piano d’esistenza è diviso in livelli, in cui risiedono umani e animali secondo il loro passaggio evolutivo. E, come di consuetudine, abbiamo da riconoscere che alcuni animali domestici, soprattutto i cani, sanno amare incondizionatamente più di molti umani, anche per l’inconfutabile fatto che il sistema cognitivo-comportamentale di un cane è assai meno strutturato e quindi meno artefatto di quello di un umano.
Soffermiamoci a
parlare di una sostanza molto trattata nel Thetahealing®: il Dna, una sorta di
manuale di istruzioni contenente le informazioni che sono riunite in piccole unità di base chiamate geni, ciascuna
delle quali possiede la chiave per produrre una determinata molecola che avrà
una precisa funzione nell’essere vivente. Ogni gene è quindi un frammento di
Dna, una molecola di acido desossiribonucleico che contiene l’informazione
necessaria per il funzionamento di ognuna delle cellule durante tutta la nostra
vita. I geni, nel contenere le istruzioni
per fabbricare proteine, sono disposti l’uno accanto all’altro a formare
filamenti contenuti nelle cellule all’interno di strutture denominate
cromosomi.
Il genoma umano,
ovvero l’insieme dei geni presenti nelle nostre 23 coppie di cromosomi, è
composto da poco più di 22.000 geni, meno dei 33.343 della pianta della vite e
approssimativamente gli stessi di un topo.
Perché alcuni
corsi del ThetaHealing® vengono denominati Dna
Base, Dna Avanzato, Dna 3?
Se tutto le
forme viventi sono costituite da campi elettromagnetici, possedendo un campo morfico o morfogenetico,
il primo a esserne dotato è sicuramente il Dna all’interno del nucleo della
cellula, nonché il Dna mitocondriale all’interno dei mitocondri.
Nicoletta Ferroni
Master&Certificate of Science in ThetaHealing®
www.nicolettaferroni.it
www.thetafeeling,it
www.breathbalance.it