A chi mi chiede cosa ci facevo in Ungheria negli anni Novanta, gli anni della libertà per tutto quello che si chiamava il Blocco sovietico, rispondo: "per laurearmi in Lingua e Letteratura Ungherese."
A dire il vero ci andai per un "fallimento" universitario: non ero mai riuscita a superare una prova scritta di inglese che mi avrebbe permesso di laurearmi in Lingua e Letteratura Inglese come prima specializzazione e, poiché per miracolo avevo già iniziato a studiare ungherese, trovai una soluzione: specializzarmi in questa stranissima lingua e ignota letteratura.
Guardandomi indietro fu "Tutto perfetto così come fu" perché in quella terra incantevole trovai la mia strada professionale di oggi. Non al livello accademico, ma al livello esperienziale.
E nonostante la laurea, il dottorato e gli svariati articoli e libri a carattere letterario che scrissi a quei tempi, solo più tardi seppi che l'Ungheria era terra di uno strano tipo di sciamanesimo.
Immaginate che questa sia una favola che vi racconto, ma sappiate che è reale.
"Il tàltos (pronuncia taal-tosh), una figura importante delle credenze tradizionali popolari ungheresi simile a uno sciamano e ai benandanti del Friuli italiano, è colui che è stato in diretto contatto con Dio prima della nascita.
Appena nato si ritrova una missione speciale da compiere: curare il corpo e l'anima dei membri della sua comunità, sia maschio che femmina.
Lo si può riconoscere alla nascita dal numero superiore alla norma di dita o per il fatto di avere già i denti.
Tuttavia ci sono delle differenze tra un tàltos e uno sciamano.
Lo sciamano studia e fa pratiche per diventare tale. Il tàltos usa essenzialmente doti e conoscenze ricevute prima della nascita.
Allo sciamano serve un aiuto esterno per andare in stati non ordinari di coscienza; il tàltos fa autonomamente i suoi "revules". Mentre il tàltos può rimanere in silenzio e immobile, lo sciamano esegue canti, danze e altro quando fa le sue pratiche.
Tradizionalmente il tàltos è accanto a un cavallo. La sua missione personale è ricevuta da Dio.
E anche se la sua figura fu combattuta dalla cultura ufficiale ungherese in seguito alla conversione del paese al cattolicesimo, la tradizione ancor oggi non è completamene scomparsa.
Gesù Cristo nella tradizione popolare viene chiamato égi tàltos ovvero tàltos celeste."
Ora comprenderete come mai sono finita in Ungheria in quei meravigliosi anni Novanta, grazie a un apparente fallimento."
Nicoletta Ferroni
www.nicolettaferroni