Il primo ricordo di te che ha conquistato la mia fiducia di donna fragile, seppure medico scettico sulla psicoanalisi, è stato quando, la prima volta, mi sedetti nel tuo studio di Roma e ti chiesi sfidando non so se te o la mia sorte: perché mi sono ammalata di cancro?
Io che curo gli altri, io che mi credevo invincibile,
un’eletta dal Signore con il dono di migliorare la qualità della vita del mio
prossimo?
Alfonso mi rispose: perché invece non pensi che il
cancro possa essere un’opportunità per te per evolverti spiritualmente e non
come una cosa da combattere?
È bastato un attimo, un momento di silenzio affinché
io mi fossi collegata a lui, mi avesse conquistata e mi avesse fatto sentire
tutto ciò che di meravigliosamente semplice, profondo e pieno di amore sapesse
donare Alfonso con una frase.
Una frase che ha cambiato la direzione della mia vita,
E continua a cambiarla anche adesso seguendo il suo esempio quando aveva deciso
di alleggerirsi cercando di vendere ciò che non riusciva più a gestire o che
avrebbe determinato problemi alla donna da lui tanto amata.
Mi disse: alleggerisciti il più possibile Adele,
starai molto meglio
Aveva ragione! La sua frase, con la quale mi stava
facendo comprendere che stava lavorando sul distacco, ha determinato la mia
volontà di scaricare zavorre come ricordi ingombranti e dolorosi, oggetti di
famiglia in una casa dove ero ancora ospite.
Più buttavo via più mi sentivo leggera e di questo ti
ringrazio, Alfonso.
Le ultime volte che ci siamo incontrati, me lo
ripetesti con la voce affaticata, anche al telefono quando non ci vedevamo più
ed il tuo messaggio era “sono contento del mio passaggio e della mia crescita
in questa vita”.
Mi stava dicendo: Fai in modo di esserlo anche tu, non
sprecare le occasioni per dare Amore e per riceverlo da qualsiasi Universo
provenga.
Ci salutavamo facendo finta di nulla dandoci il
prossimo appuntamento con il cuore più leggero perché magari ci eravamo
confrontati sulle nostre esperienze extrasensoriali, sui miracoli di Luce, di
Fede che ci hanno toccato con tutto il loro Amore.
Entrambi infatti siamo stati protagonisti di piccoli
miracoli, di messaggi di Amore, dell’invisibile.
ADELE
(continua nel libro "Una Goccia nell'Oceano", ed. Sì, p. 205-206)
Fotografia di Daniela Bruss
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