Sin dai tempi antichi, l’umanità ha cercato risposte ai grandi interrogativi dell’esistenza: chi siamo, da dove veniamo, qual è il nostro scopo. In ogni angolo del mondo, le antiche civiltà custodivano insegnamenti segreti, tramandati in forma simbolica e nascosti tra le righe di testi sacri, miti e parabole. Questi messaggi non erano destinati a tutti, ma solo a coloro che erano pronti a riceverli: chi possedeva occhi per vedere oltre l’apparenza, orecchie per ascoltare il non detto, e un cuore disposto a riconoscere la verità oltre la lettera.
Anche la Bibbia, uno dei testi più studiati e letti della storia umana, è intrisa di simbolismo e significati esoterici. Un esempio potente è contenuto in una frase spesso trascurata: “Cristo è in voi”. Se presa alla lettera, può sembrare un semplice messaggio spirituale. Ma se letta con occhi nuovi, diventa una chiave per accedere a un’antica verità: il tempio di Dio non è un luogo esterno, ma si trova dentro di noi. Più precisamente, dentro il nostro corpo.
Questa è la base su cui poggia l’intero concetto di coscienza cristica: una forza interiore, una scintilla divina presente in ogni essere umano, che può essere risvegliata attraverso un processo sacro e naturale, legato al corpo, alla mente e allo spirito. Nelle tradizioni esoteriche e mistiche, si parla di un fluido sacro, chiamato Cristos, che origina nel cervello. Questo fluido viaggia attraverso la colonna vertebrale fino al plesso sacrale, in attesa di essere attivato e risalire nuovamente verso il centro della coscienza.
Il corpo umano, in questo senso, è un microcosmo dell’universo. Ogni sua parte è collegata a un principio spirituale. La spina dorsale, con le sue 33 vertebre, è vista come una scala sacra. E il viaggio dell’olio sacro, dalla testa al sacro e poi nuovamente verso l’alto, rappresenta simbolicamente la discesa dell’anima nella materia e la sua successiva ascesa verso la luce. È un ciclo eterno di morte e rinascita, di incarnazione e trascendenza.
Non è un caso che la leggenda di Babbo Natale sia nata da questi concetti. Babbo Natale, che scende dal camino per portare doni, rappresenta allegoricamente il fluido sacro che scende dalla testa (il cielo) verso il plesso sacrale (la terra), portando in dono la possibilità della trasformazione interiore. Quando il fluido si attiva, e il “seme” spirituale viene piantato nel plesso solare, si apre un’opportunità mensile di risveglio.
Questo seme viene piantato ogni mese, in un momento preciso: quando la luna entra nel segno zodiacale in cui si trovava il Sole al momento della nostra nascita. Si tratta di una finestra sacra, della durata di due giorni e mezzo, durante la quale possiamo favorire la germinazione di questo seme attraverso la meditazione, il silenzio interiore, l’astinenza, la preghiera o la semplice consapevolezza.
L’attivazione della coscienza cristica non è un atto religioso in senso convenzionale. Non riguarda l’adesione a una dottrina o a una fede istituzionalizzata. È un processo interiore, profondamente personale, che riguarda la scoperta della nostra divinità innata. Cristo non è solo una figura storica: è un principio di coscienza superiore che può nascere e vivere in ciascuno di noi.
Il viaggio verso la coscienza cristica inizia con la consapevolezza che il Regno di Dio non è fuori, ma dentro di noi. Non bisogna cercarlo in un tempio esterno o in una salvezza promessa da qualcun altro. La salvezza è un processo di auto-realizzazione, un percorso di elevazione energetica e spirituale, che comincia nel corpo e si realizza nella coscienza.
Nel prossimo articolo, esploreremo nel dettaglio come avviene questo viaggio interiore, il ruolo delle ghiandole pineale e pituitaria, e il significato profondo della “croce” come simbolo del risveglio spirituale.
"Il Regno di Dio non viene in modo da attirare l’attenzione. Né si dirà: ‘Eccolo qui’ o ‘Eccolo là’. Perché, ecco, il Regno di Dio è dentro di voi." (Luca 17:21)
N.F.
www.nicolettaferroni.it