Era il settembre del 1997 quando
ebbi la mia prima esperienza con il respiro circolare. Per una serie di
circostanze sincroniche venni a scoprire che esisteva una tecnica, cosiddetta
rebirthing, che permetteva di attraversare e superare stati importanti di
sofferenza emozionale, grazie al respiro circolare. Mi fidai della voce
interiore che mi diceva di abbandonarmi al flusso degli eventi e presi un
appuntamento con un professionista del settore, chiamato rebirther.
La connessione totale con il
tutto, la gioia da cui mi sentii pervasa alla fine della sessione e la carica
di energia fisica e mentale mi indicarono con certezza che questa era la mia
strada.
Da allora, nel corso degli anni
ho fatto del rebirthing uno strumento della mia crescita personale e
professionale, condividendo con centinaia di persone la loro rinascita,
partendo dalla loro nascita, diventando rebirther. Che cosa significa in
termini pratici tutto questo?
Il Rebirthing, letteralmente
Rinascere, è un percorso di crescita così nominato dal suo ideatore, Leonard
Orr negli anni Sessanta. Respirando in modo circolare, ovvero senza pause tra
inspirazione ed espirazione, si crea uno stato di ascolto e contatto interiore
tali da risvegliare nel corpo energetico
il flusso di memorie antiche o recenti,
in qualche modo legate alla maniera in cui siamo nati. Tutto ciò stimola
anche il risveglio di consapevolezze su infinite altre sfere della vita in cui
desideriamo operare dei cambiamenti. Perché ogni volta che ci prepariamo a un
cambiamento, di qualsiasi tipo si tratti, tendiamo al livello emozionale e
comportamentale a ricreare uno stato interiore molto simile a quello
sperimentato all’atto della nostra nascita, in quanto la nostra nascita è stata
il primo grande cambiamento. Con il
rebirhting è possibile sbloccare e cambiare questo codice di approccio alla
vita, che, in modo più o meno compulsivo, tendiamo a riprodurre. Il risultato è uno stato
sorprendente di pace e serenità acquisibili nel corso di un ciclo di dieci
sedute di rebirthing, come illustro nel mio libro edito da Edizioni sì nel
2008, Il primo respiro.
Nell’ultimo decennio, oltre a promuovere
questo lavoro di crescita con il rebirthing, ho sviluppato un altro approccio
al respiro circolare, grazie allo spazio in cui lavoro, immersa nella natura
delle colline amerine. www.giardinomeraviglie.it.
Vivere e lavorare nella verde dell’Umbria, infatti, mi ha permesso di entrare
in contatto con sfere di esistenza congeniali all’essere umano per ricreare nel
proprio microcosmo l’armonia di spazi incontaminati lontani dal panorama
caotico delle grandi metropoli. Attraverso l’uso cosciente e consapevole del
respiro circolare ho imparato e sto insegnando a canalizzare il respiro
attraverso il corpo fisico, verso l’alto
o verso il basso.
Cosa si intende? Respirare
convogliando la propria energia verso il basso, attraverso il respiro, permette di operare un radicamento delle
energie personali all’interno della terra, alimentando nell’individuo che lo
necessita la tendenza a vivere maggiormente radicato e quindi libero da paure e
tendenze ad estraniarsi. Questo tipo di respirazione convogliata nel canale
cosiddetto tellurico è efficacissima anche per concretizzare progetti creativi,
di cui sono molto ricche generalmente le persone che vivono piacevolmente tra
le nuvole. Oppure per tutti coloro che stanno vivendo un periodo in cui, per
svariati motivi personali, sentono di aver perso la gioia di vivere e la grinta
di procedere lungo il proprio cammino di crescita sulla terra.
Respirare verso l’alto, invece,
permette di elevare la propria consapevolezza su sfere “celesti”, non
propriamente terrene, come viene ben consigliato alle persone molto razionali a
cui potrebbe giovare un distacco mentale dalle vicissitudini quotidiane.
Respirando in questo modo, l’energia creativa viene canalizzata nell’individuo
per poi elevarsi al punto da sentire possibile tutto ciò che si sogna e si
desidera, senza nessun tipo di limite. In questo modo è possibile staccarsi più
facilmente dalla routine quotidiana e credere con maggior convinzione nella
fattibilità di un’esistenza originale. E’ questa una respirazione particolarmente
consigliata anche a chi si sente annoiato o carente di ispirazione.
Per maggiori e specifiche
delucidazioni in merito, faccio riferimento al mio nuovo libro 10 Tecniche per ottenere CALMA, FORZA e LUCIDITA’ attraverso il
RESPIRO, in uscita a settembre 2011, sempre con Edizioni Sì.
A prescindere da qualsiasi
cammino si voglia intraprendere, che sia il rebirthing o il respiro circolare
tellurico o celeste, sono sempre infiniti i giovamenti tratti dal respiro, come
viene insegnato in molte altre pratiche orientali. Il 70% delle scorie
dell’organismo si elimina con la respirazione, il rimanente 20% con la pelle
(prevalentemente sudore), il 7% con l’urina, il 3% con le feci. Meno
respiriamo, meno il sangue ha la possibilità di purificarsi dalle scorie che
ritornano all’organismo in un circuito chiuso che provoca invecchiamento e
tanti altri disagi fisici ed emozionali. Oltre a un processo chimico con il
respiro avviene un ricambio del prana, altrimenti detto in altre lingue
orientali chi o ki, l’energia che anima tutti gli esseri viventi, senza il quale
tutto si ferma. L’energia vitale. Ne consegue l’importanza di un uso corretto
della respirazione.
Ma poiché nulla avviene per caso,
se stai leggendo questo articolo ci sarà un motivo ben preciso per far tesoro
di questi insegnamenti: ecco un semplicissimo esercizio atto a promuovere un
risveglio psico-fisico immediato e gradevole.
Chiudi gli occhi, fai quattro
respiri particolarmente connessi profondi nella pancia e subito nel cuore, poi
rimani 7 secondi in uno stato di apnea, senza respirare. Ripeti questa sequenza
per 3 volte. Quindi dopo l’ultima apnea, rimani in ascolto del tuo sentire.
Provi disagio o benessere?
Adesso ripeti i quattro respiri
connessi e profondi nella pancia e subito nel cuore, ma questa volta, invece
dell’apnea, fai un quinto respiro, profondissimo, più profondo dei primi quattro, oltre il limite di quello che tu
credi sia il limite della tua capacità respiratoria. Ripeti questa sequenza per
3 volte. Quindi dopo l’ultimo respiro profondissimo eseguito, rimani in ascolto
di quello che è avvenuto in te.
Viviamo come respiriamo e Respiriamo come Viviamo
Viviamo come respiriamo e Respiriamo come Viviamo
Se senti anche un minimo di
benessere in più rispetto all’esercizio precedente dell’apnea, sappi che la
maggior parte delle persone vive infelicemente in un perenne e ignoto stato di
apnea per molte ore della giornata. Che ne dici di potenziare il tuo respiro, a
cominciare da adesso?
Nicoletta Ferroni, www.nicolettaferroni.it