lunedì 26 marzo 2018

La Guarigione degli Amanti


Un amante o un'amante entra in una relazione coniugale, matrimoniale o di convivenza quando sui lati che formano il triangolo ai cui apici della base ci sono X e Y (ovvero il 2 che forma la coppia) e al vertice la relazione, si è formata una crepa, uno spazio in cui possono entrare.




In caso contrario non entrerebbe nessun amante. E per amante non intendiamo necessariamente un uomo o una donna con cui intessere una relazione sentimentale e/o sessuale, ma anche altre forme di essere "amante": iperlavoro, amiche/i del cuore, allievi, colleghi, figli con problematiche pesanti, a volte anche animali domestici, ovvero spazi e tempi energetici in cui ci si sente assorbiti e in cui si sviluppa una confidenza, a volte anche maggiore, rispetto a quella con partner/marito/moglie/convivente.

Il motivo per cui può accadere qualcosa del genere non lo andremo a cercare necessariamente subito perché non è solo a partire da questo che cerchiamo una soluzione.
Può essere la morte di un genitore di uno dei due partner, può essere la morte di un figlio, o la fine di qualcosa che apre uno spazio di interruzione dell'esistenza per cui si cerca un senso di vita e vitalità al di fuori dello spazio-famiglia in cui si è vissuto il lutto.

Altre volte invece non è accaduto nulla di tutto questo eppure l'amante entra nel suddetto triangolo "crepato".

Esistono coppie che convivono fuori dalla coppia con altri spazi/tempi energetici-amanti per tutta la durata della loro relazione eppure funzionano come coppia, al punto tale che quando l'amante di uno dei due scompare la coppia originaria può arrivare anche a scoppiare.

Oppure altre coppie in cui l'entrata passeggera dell'amante di uno dei due può addirittura rinvigorire la relazione della coppia al punto da salvarla.

Come esistono coppie che nel loro inconsapevole vacillare si disgregano grazie all'arrivo dell'amante che poi diventa il nuovo marito/moglie/convivente di uno dei due coniugi/conviventi/partner.



E' opinione comune che l'amante entra all'interno della coppia-relazione quando non esistono interessi in comune tra i 2 della coppia. Questo può succedere ma non è il fattore principale.
Esistono coppie con molti interessi in comune ma in cui manca il collante fondamentale nella vita di una coppia: LA COMUNICAZIONE.

Infatti il denominatore comune per cui entra l'amante è quando si è creato un VUOTO di comunicazione o quando la  Comunicazione nella coppia ha sempre o spesso vacillato.

E per comunicazione si intende non solo quella verbale, né soltanto quella sessuale, ma anche la comunicazione del cuore, che porta a una nudità emotiva-affettiva a volte più potente di qualsiasi forma di sessualità.


 
 
E quindi ci possiamo domandare chi è l'amante?

L'amante è un guaritore, una forma incarnata o materializzata di energia che permette di vedere e sentire che cosa non funziona all'interno di un matrimonio/convivenza che prima non si era visto.

L'amante è colui/colei/qualcosa che guarisce vuoti di comunicazione che all'interno della coppia si sono creati senza che i due membri della coppia ne siano totalmente consapevoli.

L'amante è una finestra su un cortile in cui poter osservare come sta funzionando la relazione fuori di casa, quando a casa l'accoglienza non è più quella di una volta.

L'amante è una speranza che la Vita possa continuare anche quando sembra che Tutto sia finito.

In inglese guarire si dice To Heal e deriva dall'antico To healen, che potrebbe essere tradotto con la parola: "Rendere Tutt'Uno".

L'amante fa questo: riempie le crepe sui lati del triangolo in cui c'erano delle fessure in cui era entrato allorché la coppia rinasce  nello stesso triangolo rinnovato.

Oppure l'amante apre il triangolo affinché se ne formi un altro rinnovato.

L'amante funge sempre da catalizzatore di un disagio che può essere visto, accettato, integrato e trasformato.

Naturalmente tutto può essere visto, accettato, integrato e trasformato anche senza nessun tipo di amante.

Ma la sfida è accorgersene prima o poi, senza giudizio, senza panico, senza resistenza emotiva.

L'unica richiesta che soggiace alla ricerca dell'amante sempre è l'Amore, non solo quello romantico, ma l'Amore risanatore di qualsiasi "crepa".

E Tutto può essere Guarito sempre, nel modo in cui ognuno cerca la propria guarigione.


Nicoletta Ferroni
www.nicolettaferroni.it
www.thetafeeling.it
www.breathbalance.it






martedì 6 marzo 2018

La Lettera di Risoluzione


Che cos'è LA LETTERA DI RISOLUZIONE?

Una lettera di Risoluzione è uno scritto in cui, prima di tutto, si decide a chi è rivolta la lettera.
Generalmente viene scelto un genitore con cui c'è da risolvere un conflitto che genera in chi scrive la lettera un incontro con emozioni sepolte che affiorano man mano che si scrive.
 
La lettera di Risoluzione prevede in genere una serie di stesure, nel senso che non viene "risolto" il conflitto emozionale all'interno di chi scrive con una sola stesura.
Le problematiche che affiorano sono interiori e mostrano la visione dell'altro, privata e nascosta, che conserviamo in noi stessi.
 


Generalmente con tre o quattro stesure si riescono a focalizzare emozioni depotenzianti e si riesce a trasformare l'energia con cui si desidera proseguire lo scritto.
Questo può essere fatto impostando una nuova visione dell'altro senza colpevolizzarlo ma anche senza colpevolizzare se stessi. E un passo del genere è possibile onorando il principio della percezione e della proiezione, da cui si può passare al passo della responsabilità al 100% di entrambi, mittente e destinatario.
 
Se credo che ciò che vedo nell'Altro è frutto del mio sistema di convinzioni, emozioni, sentimenti, memorie, posso accogliere l'idea che ciò che vedo nell'Altro è la mia visione che per risonanza ha generato un'attrazione di una esperienza con un certo carico esperienziale. Ovvero il mio percepito proietta sull'altro un'esperienza che si manifesta nella realtà.
E questo affiora con netta lucidità man mano che vado avanti nella stesura della lettera, dopo che decido di lasciar fluire il carico emozionale di rancore, rabbia, risentimento, colpa e paura.
E questo posso scriverlo con grande potenza, perché man mano che scrivo lo vedo e man mano che lo vedo sento il potere creativo/distruttivo/trasformativo che so portare nella mia vita.
 
Naturalmente anche l'Altro percepisce, proietta, risuona e attrae. Ma non è un mio compito prendermi la sua responsabilità, intesa come respons-abilità, ovvero l'abilità di dare delle spiegazioni, non cognitive, ma energetiche, alla Vita.
 
E la responsabilità non si pesa. Non esiste il 30% per una persona e il 70% per un'altra.
 
Entrambi abbiamo il nostro 100%, perché entrambi siamo co-creatori di una realtà che è mia, sua, nostra. Quando io percepisco una cosa, la percepisco io al 100%.  E così l'altro la percepisce sua al 100%.
 
In questo passaggio la lettera diventa un atto di vera e propria "psicomagia" se uso verbi che esprimono il mio percepire, come ad esempio: "Sento/ho sentito", "Mi sembra/mi è sembrato", "Mi ricordo", "Mi sono sentita ferita (anziché "tu mi hai ferito"), "Non ho sentito molto il tuo valore (anziché "Tu non vali niente.").
 
Man mano che si portano avanti le stesure  della lettera con questa impostazione sia psichica che emozionale e anche fisica, la relazione con l'Altro cambia e appare in una nuova luce fino ad arrivare a sentire gratitudine e amore per l'Altro come specchio di noi che scriviamo e che cominciamo a sentire amore per noi stessi.
E l'ingrediente energetico fondamentale è la grazia e la gentilezza, che generalmente affiorano man man che rabbia, rancori, paure fluiscono.
 
Non è obbligatorio consegnare la lettera di risoluzione.
Spesso si fanno lettere di risoluzione anche a defunti e in tal caso si lasciano al mare o si spediscono a indirizzi inesistenti o si seppelliscono nella terra.
 
Ma se il destinatario è vivente e la lettera è una vera lettera di risoluzione, l'Amore trionfa tra le righe e si desidera profondamente consegnarla per condividere questo Amore con l'Altro.
Può anche non essere consegnata. L'Altro percepirà comunque la trasformazione della nostra posizione nei suoi confronti.
Tuttavia la consegna della lettera è un atto di grande coraggio, umiltà e disponibilità che può portare solo altrettanta gioia nella nostra esistenza, perché l'Amore è l'unica cosa che esiste.
 
Ho lavorato e continuo a lavorare con la lettera di risoluzione con molte persone, prevalentemente nel Rebirthing e ho testimoniato risoluzioni anche tra figli abusati pesantemente da genitori, e in altre relazioni intessute di tanto dolore. Non conosco un sistema altrettanto proficuo non solo per trasformare ma soprattutto per "vedere" la trasformazione nero su bianco, di proprio pugno, rispettando i propri tempi, i propri traumi e i propri drammi.
 
NATURALMENTE attraverso la guida di un professionista formato nella lettera di risoluzione, che l'abbia sperimentata molteplici volte su se stesso e con gli altri.
 
Sperimentarlo per crederci! Oppure ascoltare le testimonianze di chi ha sperimentato la propria Risoluzione attraverso la scrittura della propria Lettera.
 

Nicoletta Ferroni

Professionista certificato SIAF (Società Italiana Armonizzatori Familiari, Operatori Olistici, Counselor, Counselor Olistici) Operatore Olistico Trainer n. 1494t-op.)
Master in ThetaHealing®, in Reiki Usui e Karuna®, Rebirthing-BreathBalance®, ideatrice di Respirare con gli Angeli®.

www.nicolettaferroni.it
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