martedì 8 maggio 2018

Passività e Possessività: due arti di trattenimento

PASS-ività e POSSess-ività
 
 
Quando una persona mostra possessività nei confronti di qualcosa o qualcuno la si può spesso e volentieri scambiare per una persona possessiva, ovvero attaccata a oggetti o persone di cui forse crede di non poter fare a meno.
 
Tuttavia si perde spesso di vista che la possessività nasce da un sentimento non solo di mancanza ma anche di passività.
 
 
Le persone passive difficilmente vengono scambiate per possessive. Piuttosto vengono considerate pigre, remissive, dispersive.
 
Eppure la passività genera attaccamento, stasi, lentezza e talvolta anche difficoltà ad aprirsi al nuovo.
 
Quando un'energia sotto forma di qualcuno o qualcosa rimane nella nostra vita, senza generare trasformazioni, necessariamente sviluppa attaccamenti a sintomi, situazioni, condizioni a cui ci ancoriamo e ci fermiamo, divenendo quindi possessivi perché passivi o passivi perché possessivi.
 
E tu, fermati un attimo a sentire cosa o chi stai trat-tenendo.
 
 
Quanta passività ti serve per trat-tenere quella persona, quella cosa, nella tua vita, mentre senti che per non tenerla più a te, con te, ti basterebbe solo una mossa proattiva?
 
Attenzione: non ho detto attiva, bensì pro-attiva!
 
Quanta possessività ti serve nel trat-tenerti a tener-la?
 
Cosa perderesti se smettessi di essere l'artista che sei in queste due arti di trattenimento?
 
Nulla, rispetto a quello che acquisiresti!
 
 
 
Estratti sul mio prossimo libro
Nicoletta Ferroni

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