domenica 19 luglio 2020

Ma poi cos'è questo trauma di nascita?



Fino a un periodo abbastanza recente, era molto in voga la denominazione trauma di nascita per indicare la nascita come uscita e adattamento al mondo.
Successivamente nel corso degli anni si è passati a una denominazione più dolce sostituendo la parola scenario a trauma. Questo cambiamento linguistico ha giocato un ruolo liberatorio nella ricerca della biografia pre e neonatale di un individuo, essendo l’energia emanata dalla parola trauma indubbiamente più pesante e comunque evocativa di un evento doloroso. 
E contestualmente la parola scenario di nascita ha portato appunto in scena il periodo compreso tra il pre-concepimento e la nascita stessa, che non possono essere distinti.

E’ molto interessante portare anche un parallelo tra sviluppo fisico e animico del feto, ma ancor prima forniamo un’importantissima informazione sul preconcepimento secondo Bruce H.Lipton[1], “Gli studi rivelano che, nei mesi precedenti il concepimento, i genitori agiscono nei confronti dei figli come ingegneri genetici. Negli stadi finali della maturazione dell’ovulo e dello spermatozoo, un processo denominato imprinting genomico regola l’attività di specifici gruppi di geni che modelleranno il carattere del bambino che deve ancora essere concepito. Le ricerche indicano che ciò che accade nella vita dei genitori durante il processo di imprinting genomico ha una profonda influenza sulla mente e sul corpo del bambino”[2].

Le tesi  tratte dal libro di Givaudan[3] aggiungono che

*       nel periodo del pre-concepimento la coscienza del futuro nascituro incontra la coscienza dei futuri genitori circa 3 mesi (di tempo terrestre) prima del concepimento per cui al livello sottile è già nel campo aurico dei futuri mamma e papà.
*       nel periodo del post-concepimento la coscienza non sempre è radicata nell’utero della madre durante la gravidanza, soprattutto nelle prime 12-14 settimane, i mesi, non a caso più delicati con il massimo rischio di aborto. A volte la coscienza del nascituro si radica nel corpo della madre al momento della nascita.

Nel mistero del concepimento la coscienza umana al di là dello spazio e del tempo comincia a stabilizzarsi e come ci ricorda Thomas Verny[4], a proposito di concepimento e vita intrauterina: “Fa differenza se siamo stati concepiti nell’amore, nella fretta o nell’odio e se la madre ha deciso intenzionalmente di concepire (…) In effetti, il grande peso delle prove scientifiche emerse negli ultimi decenni suggerisce di rivalutare le capacità mentali ed emozionali del feto prima della nascita (…) Gli studi dimostrano che sveglio o addormentato, il feto è continuamente sintonizzato con ogni gesto, pensiero ed emozione della madre. Sin dal momento del concepimento, l’esperienza intrauterina modella il cervello e getta le basi della personalità, del temperamento emozionale e del potere del pensiero più elevato.”[5]

Come possiamo riappropriarci delle informazioni riguardo il nostro scenario di nascita? E soprattutto a che serve diventarne consapevoli?




Esistono diverse tecniche che lo permettono. Una di queste è il Rebirthing, che attraverso il respiro circolare consapevole riporta alla luce memorie prenatali, perinatali e neonatali sepolte nell’inconscio. Riportarle alla luce significa anche farle emergere per liberarne il carico emozionale e permettere alla coscienza di processarle con una nuova approccio emozionale.
La psicologia pre-peri-neonatale spiega che qualsiasi memoria di queste fasi di vita crea nel nascituro - e nell’adulto che diventerà - una serie di comportamenti con cui si affaccerà al mondo in un certo modo e che saranno comportamenti diversi rispetto a un’altra persona che ha vissuto altri tipi di concepimento, vita intrauterina e nascita.

Recuperare queste informazioni inconsce aiuta quindi a trasformare alcuni comportamenti che non sentiamo produttivi, o che addirittura potrebbero essere distruttivi, rispetto agli obiettivi che ci prefiggiamo di raggiungere nella nostra vita.




Un’altra tecnica nata recentemente che è finalizzata alla riscoperta di questi scenari è il BreathBalance®, in cui il respiro cosciente e coerente, come porta di accesso all’Anima, permette di sentire cosa accade nel corpo fisico, per poi ricreare equilibrio tra ciò che il corpo somatizza e la mente nasconde.

Se il corpo mostra ciò che la “mente” mente, il respiro cosciente e coerente del BreathBalance®,   risolve nel corpo ciò che la mente custodisce preziosamente nei suoi scantinati più ricchi.

Nicoletta Ferroni
www.breathbalance.it



[1] B.H.Lipton, biologo cellulare, uno dei più grandi maestri viventi per aver integrato la scienza medica convenzionale con la medicina alternativa e la guarigione spirituale.
[2] B.H.Lipton, La biologia delle credenze, Macro edizioni, 2006, p.202.
[3] I nove scalini, cronaca di un’incarnazione, D.Givaudan, ed. Amrita.
[4] T.Verny, psichiatra, fondatore e presidente Pre-perinatal Psychologhy Association North America.
[5] T.Verny, Pre-parenting: Nurturing you child from Conception, in La biologia delle credenze, op.cit., p. 202.

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